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Infanzia e regno in Francia
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François Clouet, c. 1549, Collezione privata.
Il primo ritratto di Maria raffigurata all'età di circa sette anni. Lo schizzo è stato recentemente venduto da Sotheby's. |
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Attribuito a François Clouet, 1552, Musée Condé, Chantilly.
Ritratto di Maria, raffigurata all'età di nove anni, commissionato da Caterina de' Medici. |
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François Clouet, 1555, National Ossoliński Institute, Breslavia.
Maria Stuarda all'età di tredici anni. |
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François Clouet, 1558, Bibliothèque Nationale, Parigi.
Schizzo raffigurante Maria all'età di sedici anni nell'anno delle sue nozze col Delfino Francesco. |
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François Clouet, 1558, Royal Collection, Windsor.
Maria, raffigurata come Delfina di Francia, è ritratta in tutto il suo
splendore regale: l'elegante abito in seta rosa francese è tempestato
di ricami in oro e piccole perle, perle di maggiori dimensioni le
cingono la vita, il collo e le scendono sul corsetto mentre altre perle
mettono in risalto la chioma rosso-dorata. Maria è rappresentata mentre
indossa la fede nuziale (sulla mano destra, come si usava all'epoca).
Il ritratto, portato in Scozia da Maria, fu poi donato a Elisabetta I nel 1564. |
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François Clouet, 1559, Musée du Louvre, Parigi.
Francesco II e Maria Stuarda raffigurati come re e regina di Francia.
La miniatura fa parte di una serie realizzata per il libro di preghiere
di Caterina de' Medici. |
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Scuola di François Clouet, c. 1559-60, Victoria and Albert Museum, Londra.
Questo ritratto di Maria Stuarda è una copia della miniatura di Clouet
in abito rosa. Nel corso dei secoli l'opera era stata più volte
ritoccata, soprattutto nei chiaroscuri. Un recente restauro ha ridonato
al dipinto la sua luce originaria, sia sulla pelle che sui capelli, e
il colore roseo dell'incarnato.
Qui si può vedere com'era il dipinto prima del restauro. |
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François Clouet, 1559, Bibliothèque Nationale, Parigi.
Questo schizzo di Clouet mostra Maria con il lutto bianco delle regine
di Francia. Il ritratto fu realizzato in occasione della morte del
suocero Enrico II. Nel giro di pochissimo tempo Maria Stuarda perse le
persone a lei più care: il suocero nel luglio del 1559, la madre nel
giugno del 1560 e il marito nel dicembre dello stesso anno. Maria,
perseguitata dalla morte, fu costretta a indossare il lutto bianco per
così tanto tempo al punto che fu soprannominata dai francesi la "regina
bianca". Sulla base di questo schizzo furono realizzati moltissimi
ritratti. |
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François Clouet, 1560, Royal Collection.
Lo spendido ritratto a olio di Clouet fu realizzato nell'anno dei lutti
che perseguitarono Maria ed è basato sul precedente schizzo. |
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Scuola di François Clouet, c. 1560, Musée Carnavalet (?)
Una copia del famoso ritratto con il lutto bianco. Spesso ho trovato
come collocazione il Musée Carnavalet, ma la versione del Carnavalet
(sotto) è di manifattura meno pregiata.
Sono molto gradite notizie in merito. |
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Scuola di François Clouet, c. 1560, Musée Carnavalet.
Questa copia del ritratto col lutto bianco è esposta al Musée
Carnavalet di Parigi. Molto simile al precedente, è tuttavia
qualitativamente peggiore (si veda la forma errata del naso così come
la bocca con una piega poco naturale). |
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Scuola di François Clouet, fine del XVI secolo, Uffizi, Firenze.
La serie di miniature risale agli ultimi decenni del '500 poiché vi
sono raffigurati tutti i figli di Caterina de' Medici e Enrico II da
adulti, insieme alle rispettive consorti. I ritratti sono arrivati a
Firenze tramite Cristina di Lorena, la nipote preferita di Caterina,
che sposò il granduca Ferdinando I.
Il ritratto di Maria, di fattura poco pregiata, ha un precedente (forse
anche quest'ultimo ispirato a un'opera perduta di Clouet).
Qui si può vedere il dettaglio di Maria. |
Regno in Scozia e prigionia in Inghilterra
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Scuola anglo-scozzese, c. 1558-1560, collocazione (?)
Il ritratto mostra Maria Stuarda come "regina d'Inghilterra". Nel 1558,
infatti, alla morte di Maria Tudor, Enrico II rivendicò il regno
d'Inghilterra per sua nuora Maria Stuarda, disconoscendo di fatto
Elisabetta I. La manifattura del ritratto è chiaramente riconducibile
allo stile delle isole britanniche (alcuni ritratti della giovane
Elisabetta risultano piuttosto somiglianti a questo di Maria). Maria
Stuarda è raffigurata con il lutto nero per la cugina Maria Tudor. |
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Scuola scozzese, c. 1561, National Portrait Gallery, Londra.
Il ritratto è stato a lungo creduto una copia settecentesca, ma recenti
analisi hanno dimostrato che è originale del Cinquecento. Probabilmente
il ritratto è stato realizzato poco dopo il ritorno di Maria in Scozia.
L'abbigliamento della regina risulta molto simile a quello della
miniatura degli Uffizi, per tanto è possibile che il dipinto sia basato
su un precedente ritratto della scuola di François Clouet. |
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Scuola scozzese, c. 1561-65, Blairs Museum, Blairs (Aberdeen).
Il ritratto, l'unico di pregiata fattura tra i pochi ritratti scozzesi
pervenutici, mostra Maria nella sua leggendaria eleganza. Il nero,
colore che doveva spesso portare per il lutto, le donava spendidamente,
così come il bianco (qui sono notevoli i ricami della sottogonna del
verdugale). Probabilmente il ritratto è stato realizzato prima del
matrimonio di Maria con Lord Darnley. |
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Scuola scozzese, c. 1565, Hardwick Hall.
Un raro, forse unico, ritratto che mostra Maria Stuarda insieme al
secondo marito Lord Darnley. Il dipinto è verosimilmente databile poco
dopo il matrimonio, avvenuto nel luglio 1565. L'idillio durò poco:
Maria, infatti, si rese rapidamente conto che l'aspetto angelico del
ragazzo che l'aveva fatta innamorare non trovava corrispondenza col suo
carattere. Il ritrattista ha abilmente colto l'aspetto raffinato e
femmineo di Darnley, così come la straordinaria altezza di Maria.
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Tradizionalmente attribuito a Federico Zuccari, c. 1575, Chatsworth House.
Tra il 1574 e il 1575, Federico Zuccari (o Zuccaro), manierista
italiano di successo, si recò in Inghilterra dove dipinse vari ritratti
per Elisabetta I e i dignitari di corte. Tra i molti ritratti pare che
ve ne fosse
anche uno di Maria Stuarda, allora prigioniera della regina inglese.
Numerose sono
le incisioni e le stampe successive basate sul ritratto a lato,
tradizionalmente identificato come il ritratto di Maria. Nello scorso
secolo è stata messa in dubbio l'attribuzione del ritratto allo Zuccari
ed è stato suggerito il nome di Alonso Sanchez Coello.
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Scuola inglese, c. 1575, Kelvingrove Art Gallery and Museum, Glasgow.
Il dipinto mostra Maria, vestita a lutto, durante la prigionia inglese.
La regina è ritratta all'età di circa trentatré anni: il suo viso
mostra ancora l'elegante bellezza dei ritratti dei tempi sereni alla
corte di Francia. |
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Nicholas Hilliard, 1578, Victoria and Albert Museum, Londra.
Nel 1578 Nicholas Hilliard, miniaturista e pittore di corte di
Elisabetta I, ritrasse Maria Stuarda in due miniature mentre si trovava
a Sheffield House. La regina è raffigurata all'età di trentasei
anni, l'anno dopo in cui presumibilmente entrò in menopausa. Il ritratto,
infatti, ci mostra una donna dai lineamenti un po' più pesanti e
induriti, vestita con il consueto abito nero, la cuffia e il velo
bianco. La miniatura, ora al Victoria and Albert Museum, si trovava prima nella collezione privata di Doris Herschorn.
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Nicholas Hilliard, 1578, Royal Collection.
L'altra miniatura realizzata da Hilliard, quasi identica alla
precedente. Si tratta degli ultimi ritratti di Maria in vita. Sulla
base di questi ritratti furono realizzati tutti gli altri
famosi dipinti di Maria Stuarda imprigionata, detti "ritratti di
Sheffield", che presentano di
consueto una scritta con la data 1578.
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I ritratti della regina martire
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Scuola inglese, c. 1600, Collezione privata del Duca di Atholl.
Il dipinto immaginario mostra Maria Stuarda e suo figlio Giacomo
all'età di diciassette anni. In realtà Maria non rivide più suo figlio
da quando aveva un anno. I tratti della regina sono ripresi dal dipinto
di Kelvingrove. Anche se vi è indicata la data 1583, il dipinto
probabilmente è posteriore e riconducibile alla serie di dipinti
commemorativi realizzati sotto il regno inglese di Giacomo I. |
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Nicholas Hilliard, c. 1615, Collezione privata.
Questa piccola miniatura di Maria Stuarda è stata probabilmente commissionata da suo figlio Giacomo. La scritta latina Virtutis Amore è quasi un'anagramma di Marie Stouart. |
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Scuola anglo-scozzese, c. 1610-15, Scottish National Portrait Gallery, Edimburgo.
Benché
il dipinto riporti la data 1578, è da considerarsi certamente postumo
di diversi anni. L'opera è direttamente ispirata alla miniatura di
Hilliard datata appunto 1578. Maria è raffigurata in piedi col suo
tipico abbigliamento: abito nero, gorgiera, cuffia e velo bianchi.
Nella croce del rosario che le pende dalla cintola è raffigurata la
scena biblica di Susanna e i vecchioni. Susanna, ingiustamente accusata
di adulterio e condannata a morte, viene poi dichiarata innocente e
salvata. Questo tipo di ritratto di Maria Stuarda fu molto in voga dopo
l'ascesa al trono d'Inghilterra di suo figlio Giacomo I, che voleva
riabilitare la reputazione di sua madre. |
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Scuola inglese, c. 1610-15, National Portrait Gallery, Londra.
Questo è forse il più famoso dei ritratti seicenteschi di Maria
Stuarda. Come il precedente è ispirato alla miniatura di Nicholas
Hilliard e mostra la consueta data 1578. Rispetto al precedente cambia
la posizione della mano sinistra. La croce presenta sempre l'episodio
di Susanna e i vecchioni. |
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Scuola inglese, c. 1610-20, Collezione privata di Lord Chesham, Latimer.
Ennesima versione dei ritratti di Sheffield, così chiamati perché Maria
si trovava a Sheffield House quando Hilliard la ritrasse nella
miniatura. Questo tipo di ritratto era molto diffuso tra la nobiltà
inglese dopo l'ascesa al trono di Giacomo I. |
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Attribuito a Pierre Oudry, c. 1610-20, Hardwick Hall.
Il ritratto a figura intera presenta la stessa posizione di quello
conservato alla Scottish National Portrait Gallery, tuttavia, lo stile
e la spigolosità del viso ricordano la versione di Londra. È possibile
che l'autore sia lo stesso (talvolta anche per il ritratto di Londra ho
trovato l'attribuzione a Oudry).
Qui si può vedere un dettaglio a colori del viso. |
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Scuola fiamminga, c. 1610, Blairs Museum, Blairs (Aberdeen).
Questo splendido dipinto si differenzia da tutti gli altri "ritratti di
Sheffield". Infatti, non si tratta di un ritratto celebrativo
realizzato sotto il regno di Giacomo I. L'opera fu commissionata a un
anonimo pittore fiammingo da Elizabeth Curle, la dama che accompagnò
Maria sul patibolo e l'aiutò a spogliarsi, trasferitasi ad Anversa dopo
la morte della sua signora. Il dipinto mostra Maria Stuarda con
l'abbigliamento che aveva nel giorno della sua esecuzione; sulla
sinistra c'è una vignetta che mostra la regina sul patibolo, sulla
destra sono raffigurate le sue dame, Jane Kennedy e Elizabeth Curle. Il
dipinto fu poi donato da Elizabeth all'English College di Douai.
Durante la rivoluzione francese il dipinto fu murato in un camino per
salvarlo dalla distruzione. L'immagine a lato non mostra la bellezza
cromatica dell'opera. Sotto si può vedere un dettaglio del viso
restaurato; qui
una piccola foto che mostra i bei colori del dipinto. Una copia di
qualità decisamente inferiore si trova nella Royal Collection. |
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Daniel Mytens, c. 1625-32, Royal Collection.
Il grande ritratto di Maria Stuarda è un'ennesima versione del ritratto
di Sheffield, tuttavia si differenzia dagli altri per la grande qualità
pittorica. I lineamenti piuttosto marcati fanno pensare che l'artista
si sia ispirato al ritratto di Londra o a quello di Hardwick. Mytens,
pittore olandese di grandi capacità, fu nominato pittore di corte nel
1625, quando Carlo I divenne re d'Inghilterra. Il ritratto
commissionato da Carlo è databile tra il 1625 e il 1632, anno in cui
Mytens fu sostituito da Van Dyck. Carlo I non conobbe mai la nonna me
ne condivise il tragico destino: fu decapitato nel 1649. |
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Scuola inglese, XVIII secolo, Collezione privata.
Questo bel ritratto di Maria Stuarda è chiaramente ispirato al ritratto
di Anversa. Nel Settecento, dopo la fine della linea principale degli
Stuart, le immagini di Maria divennero popolari tra i nobili giacobiti
che sostenevano il ritorno sul trono degli Stuart cattolici discendenti
da Giacomo II. |
Maria Stuarda eroina del Romanticismo
Maria
Stuarda fu un personaggio estremamente amato nell'Ottocento e divenne
musa ispiratrice per scrittori, poeti e pittori. Di seguito vi è una
selezione dei dipinti romantici più belli e significativi.
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Jean-Baptiste Vermay, Lettura della sentenza di morte di Maria Stuarda, 1808, Châteaux de Malmaison.
Già durante il Neoclassicismo si diffuse l'amore per temi storici generalmente legati al Romanticismo. |
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Francesco Hayez, Maria Stuarda sale al patibolo, 1827, Banca Cesare Ponti, Milano.
Francesco
Hayez, massimo esponente del Romanticismo italiano, ricreò numerosi
eventi storici su grandi tele dalla straordinaria capacità pittorica.
Benché Hayez sia un romantico nello spirito, stilisticamente non
partecipa alla rivoluzione pittorica del Romanticismo internazionale.
Nelle calibrate e perfette composizioni, studiate nei minimi dettagli,
mostra la pacatezza e l'eroicità del Neoclassicismo. Qui un dettaglio dell'opera. |
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Charles-Alexandre Debacq, Maria Stuarda si imbarca per la Scozia, 1833, Chancellerie de la Légion d’honneur, Parigi.
L'opera è stata esposta al Salon di Parigi del 1833. |
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Charles Gustave Housez, Maria Stuarda e Châtelard, 1859, Musée Sainte-Croix, Poitiers.
Châtelard
era un poeta del seguito francese che accompagnò Maria in Scozia.
Innamorato perdutamente della regina, si nascose nelle sue stanze per
poi cercare di possederla. Fortunatamente nella stanza accorse Giacomo
Stewart che ordinò di arrestare il poeta. Processato pubblicamente, fu
decapitato il 22 febbraio 1862; le sue ultime parole sul patibolo
furono "Addio, o più bella e crudele principessa del mondo". |
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Giovanni Fattori, Maria Stuarda al campo di Crookstone, 1858-1861, Galleria d'Arte Moderna, Firenze.
Fattori, massimo esponente dei macchiaioli, studiò all'Accademia di
Firenze sotto la guida del pittore romantico Giuseppe Bezzuoli,
raffinato maestro che l'artista non rinnegò mai. È nel contesto del
Romanticismo accademico che si colloca quest'opera. |
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Scipione Vannutelli, Maria Stuarda si avvia al patibolo, 1861, Galleria d'Arte Moderna, Firenze.
La raffinata ricostruzione dell'episodio storico vinse il primo premio
all'Esposizione di Firenze nel 1861, il primo concorso artistico del
Regno d'Italia. |
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Edouard Hamman, Maria Stuarda lascia la Francia, 1863, Musée des Beaux-Arts, La Rochelle.
L'opera è stata esposta al Salon di Parigi del 1863. |
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Robert Herdman, L'addio di Maria Stuarda alla Francia, 1867, National Gallery, Edimburgo.
Nel
1867 la Glasgow Art Union commissionò a Herdman quattro dipinti sulla
vita di Maria Stuarda. Questa è la seconda tela dove è mostrato il
malinconico addio della regina al regno da lei tanto amato e che mai
più avrebbe rivisto: "Adieu France! Adieu France! Adieu donc, ma chère France... Je pense ne vous revoir jamais plus". |
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Robert Herdman, L'esecuzione di Maria Stuarda, 1867, Kelvingrove Art Gallery and Museum, Glasgow.
La quarta tela della serie realizzata da Herdman mostra il tragico epilogo della vita della regina di Scozia. |
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John Drummond, Il ritorno di Maria Stuarda ad Edimburgo, 1870, National Gallery, Edimburgo.
L'attuale
titolo suggerirebbe che l'immagine rappresenti il ritorno di Maria a
Edimburgo dopo la sconfitta di Carberry Hill, ma in realtà rappresenta
la conseguente partenza della regina per l'incarceramento a Loch Leven. |
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Laslett John Pott, Maria Stuarda si avvia al patibolo, 1871, Castle Art Museum, Nottingham.
Pott era specializzato in ricostruzioni di eventi storici. Dal dipinto,
estremamente curato nell'abbigliamento della regina, si evince
un'interessata documentazione.
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